Sentimento e pregiudizio: l’olocausto femminile nella musica di Giacomo Puccini

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di SERGIO MORA <>

La questione femminile 
Il tema della donna è il tratto ricorrente nella poetica di Puccini, il suo porsi come musicista novecentesco. Il preambolo culturale del verismo e della scapigliatura ha giocato un ruolo fondamentale nella formazione del musicista. Nel teatro di Verdi la donna sottostà al quadro tipico della cultura patriarcale: figlia, madre, vittima e carnefice per ripicca o superstizione. Un altro musicista del Novecento, Richard Strauss ha delineato l’immagine della donna a contatto con le nevrosi del secolo entrante. Gli studi psicoanalitici di Freud s’incanalano nelle musiche di “Salome”, “Elektra” come nel teatro di Puccini: vedi “Madama Buttefly” e “Turandot”.

La sinfonia nel teatro  
La musica di Puccini è caratterizzata da una naturalezza discorsiva senza precedenti. La struttura compositiva segue un percorso anomalo in cui il concetto sinfonico viene travasato all’interno dell’elemento teatrale, garantendo in questo modo la proporzione armonica assieme a quella narrativa. Mahler aveva portato il teatro nella sinfonia, Puccini fece il contrario: portò la sinfonia nel teatro.

L’anno zero 
L’immagine moderna del musicista non contraddice il suo porsi come erede della tradizione melodrammatica nostrana. Puccini era un artista attento alle novità e sempre pronto ad aggiornarsi. Nessuno come Puccini e Strauss ha guardato con consapevolezza all’anno zero della cultura europea.
Virgilio Bernardoni, curatore di una silloge di studi su Puccini, torna sull’argomento con una biografia ragionata edita dal Saggiatore. Un testo da tener conto per la sua profonda indagine, scientificamente curata.
Daniele Rubboli, nel suo ultimo libro “Puccini ci ha detto addio”, edito da ArteStampa, ha sintetizzato la propria dedizione al melodramma attraverso il suo sottile tratto umano.
L’anno pucciniano, appena iniziato, ripropone lo studio di Leonardo Pinzauti, pubblicato ora da Mind, già conosciuto negli anni settanta, per meditare su alcuni aspetti controversi del compositore. Dobbiamo tener conto della formazione critica di Pinzauti, allievo di Fausto Torrefranca, proiettato verso una concezione musicologica di segno opposto alla tradizione romantica.

Dalla parte della donna 
Questa prospettiva di analisi della musica di Puccini vede nella figura femminile un nuovo soggetto della Storia. La “pietas” , il dialogo ed il “perdono” sono i nuovi punti cardine.

“Il mio nome e la vita, insiem ti dono!”

Forse l’enigma dell’incompiuta Turandot sta proprio qui: la rottura del divario uomo-donna.
L’olocausto taciuto di tante morti sconosciute, tutte legate al volto di una donna, affiora nella musica di Puccini come un grido di allarme.
Ascoltiamo in Puccini l’interprete di questo pregiudizio culturale che ancora non ci ha abbandonato.


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